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SERIE C1 - Rugby Castel San Pietro - Rugby Falconara 46 - 0

20/03/2016

Quella trascorsa è stata un’altra domenica di sofferenza per la Prima Squadra sul rettangolo verde di Castel San Pietro Terme (BO).

La fortuna ha sorriso agli avversari facendo scegliere loro il campo con il vento forte ed il sole alto entrambi a favore rendendo vani i nostri calci di liberazione; nonostante questa ulteriore difficoltà i ragazzi hanno cominciato la partita con la giusta mentalità dimostrando che quando le teste e le gambe girano bene possiamo dire la nostra a tutti.

Poi la stanchezza che sale e l’entusiasmo che scende, unitamente alla fragilità emotiva dell’intero gruppo, hanno messo la ciliegina amara su una torta venuta male e per la seconda partita di seguito usciamo dal campo pesantemente sconfitti e senza segnare punti sul tabellino: Castel San Pietro 46 – Rugby Falconara 0.

Tutti noi conosciamo i risultati negativi della Prima Squadra dell’ultimo periodo e ricordiamo il campionato di C2 vinto solo 3 stagioni sportive or sono; probabilmente lo stridente contrasto di emozioni che abbiamo e stiamo provando ci limita nell’esternare il sostegno a questo gruppo, ne sono certo. Avete guardato gli occhi dei ragazzi quando escono dal campo dopo l’ennesima sconfitta? Io mi sono sentito male per loro immaginando lo scoramento e la delusione che possono provare e la relativa tristezza che ne deriva; forse il rispetto del dolore e dello sconforto dei giocatori mi impedisce di dimostrarmi vicino in qualche modo a loro? Solo questa è per me la motivazione plausibile per giustificare l’assenza di molte Granchie e Granchi a fianco della squadra che oggi ha più bisogno di sostegno di tutte le altre del Club.

L’esperienza che il Club sta vivendo con la 1° Squadra ci serva da insegnamento: il Rugby è uno sport CRUDO, come ha detto Vittorio Munari al termine dell’ultima partita della Nazionale Italiana di Rugby con il Galles, perché vince sempre il più forte che, per onorare l’avversario, non fa melina e non regala il punto della bandiera ma spinge e lotta fino alla fine.

Per ringraziare gli atleti della 1° Squadra per quanto stanno facendo al club, chiedo a tutte le Granchie e a tutti i Granchi di far sentire loro il sostegno, dimostrando che stiamo soffrendo per loro e con loro: facciamoci vedere a bordo campo la domenica, offriamo loro una birra in CH, una pacca sulle spalle per dire “forza e coraggio” durante la settimana, diamo disponibilità a collaborare con il gruppo Senior e ad animarlo con nuovi amici e nuove amiche, la prossima trasferta riempiamo un pullman di supporters e di tanta voglia di stare insieme a loro.

E’ certo che il percorso per riportare questo gruppo al vertice del movimento regionale sarà lungo e in salita ma, siccome vincere la promozione in Serie B con atleti formati nel nostro settore giovanile è il grande sogno sempre più condiviso nel Club, sono sicuro che l’intero collettivo del Rugby Falconara Dinamis ASD saprà aspettare pazientemente, osservando e sostenendo i progressi dei ragazzi dei gruppi giovanili che già da oggi promettono grandi soddisfazioni.

Formazione: Ivan che in terza linea si è battuto con tutte le sue forze, Pollo e Cane che hanno resistito in campo tutta la partita, Ivo che con il ginocchio al 50% ha fatto il massimo che poteva, il Palpa che da libero ha fatto un solo avanti sulla ricezione dei calci alti, Fede che digli tutto ma non di mancare ad una partita perché sennò ci sta male, Lollo che è peggio di Fede, Erik fuori ruolo che s’è messo il caschetto e non ha fatto storie, Jack che ha provato a inventarsi qualcosa perché s’è proprio rotto di perdere, Locciò che le sue sgroppate a rompere il placcaggio sono già nella storia del Club, Steve che è meglio dell’acciaio Aisi 316... inossidabile, Danielì che ha mantenuto la promessa ed è tornato in campo, Simo che gli si vede distante un chilometro se ha vinto o ha perso nonostante sia molto silenzioso, Michelì che ha rotto tante uova nel paniere della touche avversaria, Mattia che ha giocato con un dito della mano rotto, Boris che se prende coscienza delle sue potenzialità non lo ferma più nessuno, Ale Marcò che ha tanto rugby da imparare quanto tanta umiltà da insegnare... dimostrando tutti uno spirito di sacrificio e senso di appartenenza al Club non comuni.

Manero

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