La nostra storia

I primi passi

Il 2 maggio 2005 nasce ufficialmente il Dinamis Rugby Falconara, ma il suo concepimento avviene almeno due anni prima. Sicuramente si può parlare di un concepimento casuale, né programmato, né pensato, ma sicuramente frutto di un amore verso questo sport, il suo spirito e i suoi valori.
Intorno al 2003/04 un gruppo di ragazzi-adulti si riuniva, più o meno periodicamente, tutte le domeniche mattine di autunno-inverno al mare per disputare una partita di rugby in spiaggia. Stiamo parlato di Uomini che non sapevano giocare a rugby, ma che amavano rotolarsi, rincorrersi, placcarsi per difendere o conquistare un’affascinante palla ovale.
Alcuni non avevano mai praticato sport, ma una volta portati a sperimentare la magia di questa palla si innamorarono e continuarono a venire.
Da allora le partite si fecero sempre più agguerrite e combattute. E fu proprio in un pomeriggio invernale, sul cavalcavia di Palombina Nuova, che Massimo Giacometti, primo presidente del Rugby Falconara, propose la sua idea di fondare una squadra a Fabio Della Lunga, uno dei padri fondatori del club insieme ad Alessandro “Bura” Burattini.

La nascita del simbolo del Rugby Falconara: il granchio

Il primo a proporre il simbolo del granchio fu Marino Giove. Ad essere precisi, più che un granchio, si tratta del famoso paguro detto “Magnamerda” che dimora nelle scogliere del litorale fra Falconara e Palombina.
Dopo alcune perplessità e risate si decise solennemente che un domani, se ci fosse stata la necessità di dotarsi di un emblema, sarebbe stato il granchio che sicuramente rappresenta degnamente la natura di marittimi, unendo i due litorali confinanti. E così oggi il simbolo del Falconara è proprio lui.
Il granchio fu quindi disegnato dall’amico e sostenitore Massimiliano Morbidoni e ritoccato poi da un altro amico e sostenitore: Andrea Agostini, detto “Ago”, famoso artista di valenza nazionale, cittadino di Falconara. Ago per l’occasione ideò e offrì anche il granchio che oggi è presente sulle magliette di tutti i nostri ragazzini del settore giovanile.

La scelta dei colori sociali: il gialloblù

Il Rugby Falconara inizialmente si appoggiò alla storica polisportiva Dinamis, con sede nella Parrocchia San Giuseppe di Don Leo. Questo appoggio iniziale fu un autentico punto di riferimento e di aiuto, poiché mancava un’esperienza di gestione di una società sportiva. Rosalino Priori fu la persona che accolse il club con grande entusiasmo e ospitalità. E fu anche grazie al suo contributo che si poté dare forma al progetto.
L’esperienza con la Dinamis fu molto illuminante e necessaria. Nonostante dopo un anno dalla fondazione si decise di staccarsi per rendere la società autonoma e libera nelle scelte future, i colori sociali (il giallo e il blu) sono ancora fedeli a quelli originari della Dinamis.

La nascita della società sportiva

Il 2 maggio 2005 il primo gruppo di pionieri debuttò allo Stadio Amadio. La squadra era composta da circa una trentacinquina di giocatori, una sorpresa piacevolissima che fin da subito spinse tutti a continuare.

Il progetto del campo da rugby

Il cammino fu subito in salita. Il primo problema fu trovare il campo per giocare le partite e per gli allenamenti. A Falconara non era possibile giocare, perché i campi da gioco presenti erano tutti impegnati dal calcio.
L’unico campo disponibile e idoneo alle necessità di una squadra di rugby era a Casenuove di Osimo, a circa trenta minuti di macchina.
Nonostante la distanza, con grande entusiasmo si intraprese la prima stagione in campionato. E lo si fece con la consapevolezza e la certezza che, se in breve tempo non si fosse riusciti a realizzare un impianto a Falconara, l’avventura sarebbe tramontata presto.
Nel primo anno le partite casalinghe vennero disputate a Casenuove, mentre durante la settimana ci si allenava una volta al Roccheggiani nell’antistadio e nella pista di atletica, una volta a Casenuove e una volta all’Amadio.
Chiaramente, gli sforzi sostenuti per poter esercitare questa disciplina sono stati notevoli e dispendiosi. Ci si attivò immediatamente per trovare un posto a Falconara dove poter realizzare un impianto. L’unico disponibile era collocato nei pressi del parco del Cormorano. Grazie all’allora amministrazione comunale del sindaco Recanatini, e in particolare all’allora assessore all’ambiente Carlo Brunelli, il Rugby Falconara ottenne un finanziamento regionale per la riqualificazione della foce del fiume Esino, che permise di realizzare il primo progetto al suo interno. Fu così che quello che fino ad allora si configurava come un sogno, iniziava a prendere forma e speranza.
Lo scoglio più difficile fu il problema economico. Contributi degli sponsor, lotterie, feste estive, vendita di gadget, cene in club house diedero una grossa mano. Il finanziamento più consistente, tuttavia, venne dalla Federazione Italiana Rugby che, dopo aver visionato il progetto del campo e della società sportiva, decise di dare fiducia attraverso un contributo economico che ha permesso di arrivare alla fine della realizzazione dell’impianto.

L’inizio dei lavori

I lavori del campo iniziarono nel 2008/2009 e terminarono nel 2012. Inutile raccontare la cronaca dello svolgimento, i numerosi problemi incontrati, che spesso hanno imposto lunghe soste e momenti di scoramento, che comunque sono sempre stati superati con la fiducia di arrivare alla conclusione. L’aspetto più interessante da sottolineare è che il campo si è potuto realizzare attraverso il lavoro di tantissime persone: dirigenti, giocatori, amici, conoscenti, genitori, cittadini. Ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze, il proprio tempo, la personale buona volontà. Si è trattato di un vero e proprio laboratorio sociale dove la partecipazione attiva dei cittadini ha permesso il raggiungimento dell’obiettivo. Tutti si sono sentiti parte del progetto, indipendentemente dal credo politico, dall’estrazione sociale, culturale e religiosa. Le differenze sono state risorse costruttive e mai occasione di distruzione.

2012-oggi: il nostro campo, la nostra Casa

L’inaugurazione del campo coincise con la trionfale stagione del Rugby Falconara. Nel 2012/13 i gialloblù vinsero il campionato di Serie C, accedendo ai playoff per la qualificazione in Serie B persi però contro i rivali del Gubbio.

Nonostante il mancato traguardo, la memorabile stagione dei Granchi, guidati all’epoca da capitan Claudio Regini, diede impulso alla strutturazione del club così come lo conosciamo oggi.

Certo, alcune esperienze di allenamenti del settore giovanile (condotti dalla strepitosa coppia Davide Palpacelli e Santosh Brutti) erano già in atto, ma fu solo dopo il 2012 che la società vide fiorire il proprio vivaio, a partire dal minirugby fino alle categorie juniores che ancora oggi animano l’attività sportiva e la mission educativa del club.

Di tutte le categorie, una menzione particolare va riservata alla squadra degli “Old” che forse più di tutti incarnano lo spirito del rugby, della condivisione e della convivialità. La selezione di over 42 del Rugby Falconara, meglio nota come i “Granchiavanti”, nasce ufficialmente nell’ottobre del 2011 col primo allenamento al Parco del Cormorano. Da allora, si è perso il conto degli allenamenti, ma soprattutto dei tornei itineranti, delle cene e delle leggendarie bevute cui i nostri Granchi baffuti hanno partecipato, sempre in prima linea, all’insegna dell’amicizia.

L’ultima bella novità arriva nel 2019 con la nascita e i primi allenamenti delle “Pink Crabs”, la squadra femminile del Rugby Falconara. Dopo una prima stagione difficoltosa per via dell’avvento della pandemia, Moretti e compagne hanno debuttato nel 2020 nella Coppa Italia femminile. Grazie alle partnership tecniche strette col Romagna RFC (2021/22) e col Montegranaro (2022/23) diverse atlete hanno avuto e stanno avendo l’opportunità di crescere, confrontarsi con il rugby femminile di vertice e giocare nel campionato nazionale di Serie A.